355 uomini, 179 satelliti e 52 carichi utili per un totale di oltre 1.700 tonnellate portati nello spazio grazie a 135 voli in 30 anni. Questo il bilancio conclusivo dello Shuttle Atlantis che venerdì partirà da Cape Canaveral per il suo volo d’addio, segnando il definitivo concludersi del programma della Nasa.
E se per molti è stata un’avventura straordinaria che però ha avuto la pretesa di guardare troppo in avanti, altri sostengono che lo Shuttle sia soltanto una macchina ormai vecchia e troppo complessa (il costo dell’intero programma avrebbe superato i 196 miliardi).
Quarto Shuttle in ordine di costruzione, Atlantis deve il suo nome alla prima nave statunitense di ricerca oceanografica. Sfogliando le pagine della sua storia si può leggere che il suo primo volo risale all’ottobre del 1985 (per scopi militari); nel 1989 portò in orbita la sonda Magellano e la sonda Galileo e successivamente, nel 1991, fu Caronte per il Compton Gamma Ray Observatory.
Nel 1995 i suoi sette viaggi verso Mir, stazione spaziale russa e poi il periodo di revisione, con più di 150 modifiche apportate in due anni (dal 1997 al 1999).
Da allora nove voli con un unico obiettivo: l’assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale.
Nonostante si è parlato più volte, negli ultimi anni, del suo ritiro, la sua vita operativa è stata sempre prolungata ulteriormente con la pianificazione di altre missioni.
Pare che ora siam giunti al capolinea, non resta dunque che aspettare l’ultimo lancio.
Curiosità:
L’Atlantis nei film:
Deep Impact-i protagonisti utilizzano lo Shuttle Atlantis per raggiungere l’astronave Messiah
Armageddon – Giudizio finale -lo Shuttle Atlantis esplode nello spazio a causa dello sciame meteorico che colpisce la Terra all’inizio del film.