(fonte: a sinistra NASA’s Scientific Visualization Studio, Andrew Beardmore (Univ. of Leicester); a destra, NASA/Swift)
A primo impatto potrebbe sembrare una spirale o un bersaglio che resta sospeso nell’immensità dell’Universo, si tratta, al contrario, di V404 Cygni, il più attivo buco nero mai osservato nella nostra Galassia.
La sequenza di foto, opera dei ricercatori dell’università britannica di Leicester che, guidati da Andrew Beardmore, hanno utilizzato il telescopio spaziale a raggi X della Nasa, Swift, mostra l’espansione e la dissolvenza graduale degli anelli, un fenomeno che potrebbe essere legato all’eco prodotta dall’incontro dei raggi X con le polveri che circondano il buco nero. Dalla foto si evince che gli anelli concentrici si estendono per circa un terzo della dimensione apparente della luna piena.
V404 Cygni, che in questi giorni è l’oggetto più ‘brillante’ della Via Lattea, è in realtà un sistema binario composto da una stella ordinaria, grande come il nostro Sole e chiamata V404 Cygni e dal buco nero GS2023+338, la cui massa è 10 volte superiore a quella del Sole. Il sistema binario, che si colloca nella costellazione del Cigno, ad una distanza di 2,39±0,14 kpc (circa 7800 anni luce) dalla Terra, ospita il buco nero più vicino alla Terra di cui è stata accertata l’esistenza. Dal 1989, quando venne scoperto a causa di un periodo di attività, è rimasto spento, scomparendo completamente alla vista dei nostri telescopi fino allo scorso 15 giugno.