L’entusiasmo e la curiosità di conoscere chi si occupa quotidianamente di Scienza.
La nostra prima chiacchierata ha avuto luogo in un aeroporto, fra il rumore dei carrelli traboccanti di bagagli e l’odore misto di persone, oggetti e cibo in stile buffet della stazione. Dietro all’enorme vetrata, seduta fra famiglie rumorose e silenziosi viaggiatori solitari, ero in attesa di un aereo che mi riportasse a casa dopo un viaggio di lavoro.
La nostra prima chiacchierata è iniziata con le mie domande e la mia curiosità sul come mai fosse così presa dal riempire di nero la schermata bianca del suo laptop. Mi ha raccontato di essere una ricercatrice temporaneamente impegnata in un progetto di una importante università europea, mi ha raccontato prima del suo lavoro di fisico delle particelle e poi della sua passione per la letteratura. E finalmente siamo arrivati a quella schermata non più totalmente bianca.
Mi ha raccontato che stava pensando a come strutturare un gioco per far comprendere a dei bambini cosa fossero i fermioni e i bosoni, ed è lì che mi sono incuriosita davvero. Perché a quel gioco avrei voluto partecipare anche io, ben lontana dall’essere una bambina e ben lontana dal conoscere le differenze fra due cose di cui avevo sentito parlare soltanto di sfuggita. Eloisa stava tornando in Italia per partecipare ad alcuni eventi programmati per la Settimana della Scienza e per la “Notte Europea dei Ricercatori 2016”, eventi organizzati e coordinati da Frascati Scienza e finanziati dalla Commissione Europea. La sua undicesima presenza, mi ha confessato che è molto affezionata alle occasioni che permettono di fare una accattivante divulgazione della cultura scientifica. Spinta dall’entusiasmo con cui mi parlava del successo dell’edizione precedente, continuavo a farle domande sul programma 2016 e man mano scoprivo che il gioco ideato da Eloisa poteva considerarsi soltanto il tassello di un ben più complesso puzzle. Non soltanto nell’area Tuscolana, ma anche in molte altre città italiane, workshop, mostre fotografiche, aperitivi scentifici, science trips e perfino un corso tenuto da un astrofisico per spiegare la fisica dei supereroi. Chiedendomi quale fosse il filo conduttore, Eloisa mi ha risposto in modo sintetico “Made in Science”, ed è li che ho compreso il jeu de mots: la Scienza come filiera della conoscenza e l’importanza del “Made in Italy”, cioè della ricerca italiana nel contesto internazionale. E infine sono stata costretta ad interrompere la chiacchierata, con la certezza che che ne sarebbero state molte altre, era tempo di dirigersi al gate, l’aereo che mi avrebbe riportata a casa sarebbe partito nel giro di 30 minuti.
Conservo ancora il biglietto che Eloisa mi ha lasciato alla fine della nostra prima chiacchierata, c’è il suo indirizzo email e due link utili: il sito di Frascati Scienza (http://www.frascatiscienza.it) e il programma completo dell’evento (http://www.frascatiscienza.it/pagine/notte-europea-dei-ricercatori-2016).
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