Nell’immaginario collettivo, gli asteroidi hanno qualcosa che li pone al limite tra la scienza e la fantascienza, ma di cosa si tratta effettivamente? Per definizione, un asteroide è un corpo celeste simile per composizione ad un pianeta terrestre, di dimensioni evidentemente inferiori, generalmente privo di forma sferica (Note eccezioni: Cerere, Pallade e Vesta). E’ immediato, dunque, captare l’importanza di questi oggetti che, popolando in numero cospicuo il nostro sistema solare, risultano essere trascurabili sotto l’aspetto della massa (nel complesso) e, al contempo, fondamentali per lo studio delle proprietà dinamiche e strutturali dello stesso sistema solare.
Oggi, per la prima volta, si celebra l’Asteroid Day, la giornata mondiale organizzata per sollecitare i governi a finanziare la ricerca in questo campo per aumentare la sorveglianza dei cosiddetti Neo (Near-Earth Objects), gli asteroidi più vicini alla Terra, riducendo in questo modo i rischi di eventuali impatti.
E se al museo della Scienza di Londra è stato organizzato un evento con Brian May, chitarrista dei Queen, anche il Planetario di Roma compete grazie alle immagini del Virtual Telescope.
Quello degli asteroidi è un settore che negli ultimi 10 anni ha raccolto un interesse crescente: l’Esa e la Nasa stanno lavorando alla missione Aida (Asteroid Impact & Deflection Assessment) diretta all’asteroide Didymos, attorno al quale ruota una minuscola luna, per capire che cosa fare nel caso di una minaccia reale per la Terra. «Al momento tra gli asteroidi noti non ci sono pericoli per noi», ha osservato Gianluca Masi, responsabile del progetto Virtual Telescope che dalle 01,00 di questa notte trasmetterà in diretta streaming su http://www.ansa.it/scienza l’osservazione di alcuni asteroidi. «Tuttavia ci sono molti piccoli asteroidi che non si conoscono, per questo è importante fare ricerca, così come è fondamentale il lavoro successivo alla loro scoperta».
sempre k
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